Enzo Favata, sassofonista, compositore, live electronics performer, autore di colonne sonore per il cinema, teatro, radio-tv, ricercatore e didatta nel campo del Soundscapes (Architettura dei suoni negli spazi aperti), attualmente è uno dei musicisti italiani più attivi e conosciuti nel panorama musicale italiano ed internazionale, un artista poliedrico e autentico al quale piace esplorare a 360 gradi l’universo sonoro. Il suo originale percorso di ricerca lo porta a misurarsi con linguaggi musicali diversi, a coniugare arcaico e moderno e culture musicali tra loro lontane. Ha introdotto fin dagli inizi della sua carriera i suoni dei campionamenti e i live electronics, il paesaggio sonoro e gli strumenti tradizionali a fiato della Sardegna che usa insieme ai vari strumenti acustici tradizionali.
La sua attività di musicista inizia nel 1983: dopo essersi formato nell’ambito del jazz tradizionale, abbandona il mainstream per dedicarsi allo studio della musica popolare della Sardegna di cui ora è un profondo conoscitore. Su questi modelli, unitamente ad altre influenze, come quella latinoamericana, sviluppa un linguaggio ed uno stile compositivo del tutto originali.
Enzo Favata è universalmente considerato un grande artista eclettico di profonda cultura musicale, pluripremiato per le sue composizioni, produzioni e in tutte le discipline artistiche che incarna ed è riconosciuto come una delle figure più rappresentative e di spicco della musica contemporanea. Nella sua carriera ha tenuto oltre 2000 concerti suonando in tutto il mondo con suoi progetti in festival e contesti di particolare prestigio, protagonista sul palco e in studio di registrazione con Dino Saluzzi, Miroslav Vitous, Dave Liebman, Lester Bowie, Trilok Gurtu, Enrico Rava, Daniele di Bonaventura, The Art Ensemble of Chicago, Django Bates, Mulatu Astatke, Guinga, Marcello Peghin, Roy Paci, Dudu Manhenga, Danilo Gallo, Anja Lechner, Michel Marre, Miklós Lukács, Jan Bang, Alfonso Santimone, Pasquale Mirra, Eivind Aarset, Flavio Boltro, Tenores di Bitti, Paolo Vinaccia, Mario Tozzi, Tamara Obravach, Metropole Orkest della Radio Nazionale Olandese, Orchestra Nazionale di Tirana e molti altri.
Il musicista di Alghero è noto anche per essere il direttore artistico del celebre festival sardo Musica sulle Bocche.
- PROGETTI -
ENZO FAVATA | ATLANTICO 5TET

Enzo Favata sax soprano, clarinetto basso, flauto andino
Daniele di Bonaventura bandoneon
Marcello Peghin chitarra 10 corde
Salvatore Maltana double bass
U.T. Gandhi drums
Venticinque anni fa usciva il cd di Enzo Favata “Atlantico”, un viaggio musicale attraverso l’Argentina e il Sud America ispirato agli scrittori latinoamericani Borges, Sepulveda, Márquez e Soriano. In questa occasione, per festeggiare il 25esimo anno dalla pubblicazione del disco, la band si riunisce per condividere grandi emozioni.
Il concept album, edito dal Manifesto, fu subito un successo discografico che catturò l’immaginario di tanti ascoltatori, un album con moltissime ristampe raggiungendo la cifra di oltre 50.000 copie vendute sviluppando una popolarità che aprì una stagione fortunata per il Quintetto Atlantico con più di 300 concerti in tutto il mondo nell’arco di cinque anni di attività, dal 1999 al 2004, con diversi tour anche in Brasile, Argentina ed Europa.
Il Quintetto Atlantico è un gruppo molto conosciuto tra la “Generazione X” :
Fu un passaparola tra chi acquistò l’album, chi aveva visto un loro concerto, articoli e recensioni sulla stampa internazionale, contribuirono a far conoscere al grande pubblico (soprattutto di giovani) quella musica sognante tra Jazz e il Latino Americano, tutto questo fece diventare il Quintetto Atlantico il gruppo “Cult” ancor’oggi amato.
THE CROSSING

Enzo Favata sax soprano, clarinetto basso, live electronics
Pasquale Mirra vibrafono, midi marimba, live electronics
Fabio Giachino pianoforte, piano Rhodes, bass synth, live electronics
Marco Frattini batteria elettronica e acustica
Enzo Favata, polistrumentista musicale denominato “The Maverick del Jazz Italiano”, ha da sempre uno spirito di avventura inestinguibile, l’identità e le radici culturali della sua Sardegna si fondono con la tradizione jazzistica, lo spirito avanguardistico e anticonformista e la fusion jazz-rock più visionaria degli anni Settanta.
The Crossing è un combo che sa spingersi oltre ogni traguardo mettendo insieme le indubbie qualità tecnico-artistiche con le alchimie elettroniche in un mix musicale fresco, vitale ed essenziale che crea atmosfere meravigliosamente leggere ed elastiche esprimendo nuove suggestioni e nuovi colori sonori.
Enzo Favata, “The wizard del sassofono sardo” (cit. stampa UK), con il suo quartetto ha già riscosso successi planetari esibendosi al Cairo Jazz Festival, un tour in Asia e Africa e un tour sudamericano dove ha suonato in varie città del Brasile e al Montevideo Jazz Festival oltre che nei principali festival europei come lo storico Jazz Jamboree di Varsavia, Edinburgh Jazz Festival, Novara European Jazz Conference, Jazz Kracow.
The Crossing è un sodalizio che si apre al mondo delle nuove generazioni e ai suoni attuali, con una visione della musica che riesce pienamente a esprimere la verve narrativa, il magico realismo poetico e la sperimentazione più estrema di Enzo Favata. Una band coinvolgente di grande potenza e crocevia di stili.
La sua musica è stata definita dalla stampa giapponese come:
“Una musica visionaria dal gusto selvaggio mediterraneo, che si fonde con i ritmi ipnotici dell’Etiopia e le atmosfere balinesi, mescolati con un uso sapiente dell’elettronica e dell’improvvisazione. Una potenza sonora poetica unica, il jazz italiano ci riserva sempre delle grandi sorprese, ma questa band è davvero brillante”.
VIDEO PROMO
ERI YAMAMOTO | ENZO FAVATA

Eri Yamamoto pianoforte acustico e preparato
Enzo Favata clarinetto basso, sax soprano, chalumelau, benas (strumento arcaico sardo), duduk armeno
Un affresco inedito di un mondo sonoro al confine tra passato e futuro dove il pianoforte, sia acustico che preparato, si fondono con clarinetto basso, sax soprano, chalumelau, benas (strumento arcaico della Sardegna), duduk armeno, dialogando in tempo reale con l’elettronica dal vivo.
Un paesaggio sonoro dove droni e samples disegnano una musica senza confini attraverso delay, harmonizers, loopers e sintetizzatori.
Questa dimensione assume una forza e fascino mistico, Eri Yamamoto e Enzo Favata compogono e suonano insieme ai cloni di se stessi in tempo reale, realizzando una sofisticata interazione elettronica con ripetizioni che vengono registrate direttamente dal vivo, un brillante effetto che in certi momenti genera un ascolto di cinque sei strumenti in contemporanea.
Nello spettacolo sono molteplici le citazioni degli stili che hanno saputo ispirare la creatività dei due musicisti.
Il risultato è una cascata di sonorità che intriga l’ascoltatore, improvvisazioni, temi con riferimenti al jazz, musica elettronica, world music, musica classica, alla musica sacra e suoni cosmici, un sound che rapisce l’ascolto e ancora una volta è capace di generare emozioni uniche in un viaggio sonoro senza confini, una colonna sonora di un film senza immagini, nel quale prendono forma paesaggi arcaici, suoni dimenticati e melodie del futuro, nuova e preistorica sacralità, rivelando allo spettatore un’originale geografia sonora della Terra vista dal cosmo “dove tutto è più piccolo e più unito”.
MYSTIC GEOGRAPHY

Enzo Favata sax soprano, clarinetto contralto e basso, chalumeau, campionatori, live electronics
Luciana Elizondo viola da gamba, voce
Marcello Peghin chitarra elettrica, live electronics
Con questo nuovo progetto Enzo Favata torna alla sua grande passione per la musica sacra, affrontata in dischi come ‘Boghes and Voices’ (nomination al German Music Award 2003). Oggi, a oltre vent’anni da quell’esperienza, il musicista affronta un nuovo viaggio mistico, quasi astrale.
La voce di Luciana Elizondo proviene dal profondo periodo barocco, con il suo strumento capace di evocare paesaggi dipinti dai maestri fiamminghi del 1500, grazie alla sua grande conoscenza del repertorio che la vede attiva in numerosi ensemble di musica antica in Europa.
Enzo Favata alterna il suono inconfondibile del suo sassofono soprano e clarinetto basso, con sintetizzatore, campionatori e field recording. Ha arrangiato l’intero album creando una forma e un pathos, che rendono unico il sound di questo album.
Il suonare del chitarrista Marcello Peghin evoca ricordi di un mondo lontano, oltre a trarre ispirazione dagli anni ’70, rivitalizzati e filtrati. Nell’album troviamo sonorità distanti tra loro, ma che si fondono perfettamente con quelle arcaiche della viola e del canto, in un viaggio tra la musica del 1500 e le sonorità contemporanee. Ci troviamo di fronte a un trio davvero magico che è riuscito a fondere lo spirito della musica antica con l’elettronica contemporanea, mettendo insieme la lezione di John Hassell, Brian Eno, la musica psichedelica con echi dei Pink Floyd, e alcune sonorità chitarristiche dei primi Genesis, il tutto miscelato da una sapiente improvvisazione jazz al servizio di un grande paesaggio mistico. Le musiche sono intese come mantra ipnotici, in una fusione tra acustico ed elettronico, in un ambiente surreale si susseguono i brani successivi, alcuni collocati tra il 1500 e il 1600, altri di autori del Novecento.